Psicoterapia di coppia: come, quando e perché

Psicoterapia di coppia: come, quando e perché

Prima di descrivere il come, il quando e il perché intraprendere una psicoterapia di coppia è utile dare una definizione del termine coppia.

Questo vocabolo deriva dalla parola latina “copula”  che significa congiunzione, legame; nell’accezione più comune indica “due persone, due animali, due cose della medesima specie, unite o considerate insieme”.

La coppia può essere, dunque, definita come l’unione di due individui che mantengono una fisionomia di soggetti distinti “IO + TU” che attraverso la loro relazione costituiscono un nuovo corpo il  “NOI”.

Utilizzando l’acronimo di coppia descriveremo quelle che sono alcune delle componenti fondamentali che la mantengono in vita:

C = Comunicazione/Comprensione/Condivisione

O = Organizzazione

P = Partecipazione

P = Progetto

I = Interesse/Impegno/Intimità

A = Ascolto/Attenzione

La comunicazione (da "communico" = "mettere in comune") è un impegno. I teorici della comunicazione affermano che “è impossibile non comunicare”, pertanto anche i silenzi risultano essere una forma di comunicazione. Nelle coppie, gli errori di comunicazione che più frequentemente si riscontrano sono i seguenti:

  • Comunicazione a senso unico: Uno dei partner non lascia parlare l’altro, come l’altro accenna a dire qualcosa, viene interrotto o, peggio, ci sono due individui che parlano e nessuno ascolta. Quando si dialoga, è necessario ricordarsi che bisogna alternarsi nei ruoli, si parla e si ascolta a turno.

“Lei/lui mi interrompe continuamente! Come cerco di esprimere il mio pensiero non mi ascolta e prosegue col suo”.

 

  • Comunicazione per allusioni: fare discorsi fumosi, parlare per sottintesi o dire le cose a metà “Sai benissimo cosa voglio dirti!” “ Hai capito perfettamente a quello che mi riferisco!”. Purtroppo nella comunicazione non esistono veggenti!

Risulta utile dire in modo chiaro il proprio punto di vista, anche a costo di ripetersi.

 

  • Alzare un muro di gomma: alcune persone quando litigano, si chiudono in un mutismo assoluto, sembrano non voler comunicare di fronte agli attacchi e all’accuse dell’altro. “Guarda che sto parlando con te! Possibile che non hai nulla da dire?!”. Ma quali sono le motivazioni che spingono una persona a stare in silenzio? Potrebbero essere le più svariate: vergogna, sensi di colpa “se dico quello che realmente penso, dopo mi sento in colpa e allora sto zitto/a!”, ostilità, dispetto “Mi diverto quando lui/lei si infervora di fronte alla mia indifferenza!”, disinteresse etc..

In definitiva, è importante comunicare i nostri pensieri, bisogni, emozioni all’altro in modo chiaro. Gli errori comunicativi, spesso, sono responsabili della fine di molte relazioni.

La comprensione (da "Cum Prendere" = "prendere insieme") significa partecipare con l’altro sia alle manifestazioni esteriori sia a quelle interiori.  A questa parola si associa il termine empatia (empatéia, a sua volta composta da en-, "dentro", e pathos "sofferenza o sentimento").   È una forma molto profonda di comprensione dell'altro,  perché si tratta dell'immedesimazione negli altrui sentimenti.

La condivisione può essere intensa come la creazione di un ambiente mentale tra i due. La domanda nasce spontanea:

“Si deve condividere tutto?”

Sicuramente trovare un equilibrio tra la dimensione personale e quella di coppia è la parola d’ordine, rinunciare a sé stessi per gli altri non risulta essere un buon fertilizzante, e allora “Cosa condividere e cosa no?”. In una coppia è utile condividere valori, interessi, emozioni, sentimenti, bisogni, giochi, divertimento, tempo, attenzioni, progetti e obiettivi, e nelle coppie con figli l’educazione di questi ultimi.

Organizzazione: la coppia organizza ruoli, regole e funzioni, tempi e spazi, non sempre in maniera esplicita. La coppia tende a darsi una struttura (chi detiene lo scettro del potere?): patriarcato, finto patriarcato, matriarcato, finto matriarcato, rapporto paritario. Qual è la situazione ideale? Chi deve comandare, la moglie o il marito? La risposta è banale: entrambi.          Il rapporto è paritario quando i due partner si consultano su ogni decisione da prendere e non prendono iniziativa senza prima aver raggiunto un accordo con l’altro. E sul “chi deve fare cosa?”. Stesso discorso, accordarsi con l’altro e organizzare i ruoli evitando inutili attacchi e discussioni che danneggiano la coppia.

La Partecipazione: indica la presenza, il coinvolgimento non solo fisico ma soprattutto emotivo ed affettivo dei membri. I partner partecipano alla costruzione del senso del noi, che può essere definito metaforicamente come un seme, il quale va continuamente innaffiato, curato, alimentato, amato, affinché possa crescere e diventare una pianta. Inutile ricordare che il processo di semina costituisce un processo fondamentale nella coltivazione. Quale pianta diventerà una coppia (da frutto, da fiore, grassa) o se morirà dipenderà da come i membri contribuiranno a nutrirla.

Progetto: la vita di coppia non è un qualcosa di già preconfezionato, ma esige una costruzione continua e paziente da parte di entrambi, non senza fallimenti. Ogni relazione inizia con un incontro. Man mano ci si rende conto che si sta bene insieme, che si prova interesse l'un l'altro e si è pronti a sperimentarsi “insieme” e camminare nella stessa direzione. Il progetto non è mai statico, cambia nel tempo, si modifica di pari passo con le fasi evolutive della coppia. Comprende anche le decisioni importanti da prendere insieme per il bene della coppia, come ad esempio l’acquisto di una casa, dove abitare, il lavoro, l’educazione dei figli.

Interesse: comunemente viene definito dai dizionari come disposizione d’animo (curiosità, affetto, desiderio di conoscere), per cui si rivolge particolare attenzione a qualcuno o a qualcosa. Essere interessati all’altro e a sé stessi e alle proprie passioni non si escludono a vicenda. Spesso le coppie lamentano uno scarso interesse: “Non si interessa di me, di quello che faccio, di quello di cui ho bisogno! Pensa solo ai suoi interessi!” o “Non abbiamo nulla in comune!”. I due esempi sono molto diversi: nel primo il sottotitolo potrebbe essere “scarso interesse nei confronti del partner e alto per sé stesso” , in tal caso comunicare in modo efficace all’altro le emozioni e i sentimenti vissuti di fronte al disinteresse può essere un’utile strategia, e nel secondo esempio “Troveremo un minimo comune multiplo?”.

Chi dice che i membri devono essere uguali? Spesso sono proprio le diversità che destano la nostra curiosità, esistono coppie con persone estremamente diverse che funzionano benissimo.

Impegno: stare con un’altra persona è una scelta che implica l’assunzione di responsabilità nei confronti del proprio partner, che abbraccia diverse dimensioni del rapporto, tutte assolutamente importanti, che vanno da quella relazionale, a quella psicologica, affettiva e professionale.

Intimità: L’intimità è uno collante per la coppia che ha bisogno di essere continuamente alimentato attraverso una fiducia reciproca profonda e incondizionata. L’intimità della coppia è un processo lungo, che prevede innanzitutto la conoscenza di sé, dei propri limiti e risorse, la conoscenza dell’altro e la sua diversità, accettando i suoi limiti e risorse  senza pregiudizi. L’intimità è, dunque, un processo personale di confronto con sé stessi e contemporaneamente di apertura al proprio partner. Una forma di intimità è quella sessuale, cioè la capacità di aprire sé stessi attraverso il sesso. Il sesso è uno degli indicatori fondamentali del funzionamento di una coppia, può essere paragonato ad un termometro che indica la temperatura del rapporto. Le problematiche sessuali diventano un’opportunità sia per affrontare i nodi relazionali ed emotivi della coppia e di ciascuno dei partner sia per crescere come individui e come coppia. Una vita sessuale intensa ed appagante è indice di un’ottima intesa di coppia. La sessualità è veramente appagante quando soddisfa entrambi i partner anche sul piano emotivo, incontrandosi con il rispetto, la capacità di giocare e mettersi in discussione, la curiosità e il desiderio di sperimentare e sperimentarsi. Ma la vita sessuale può essere “bloccata” da problemi di diversa natura, sia fisici che psicologici. In caso di disturbi sessuali di uno dei due partner o di una sessualità insoddisfacente, va innanzitutto escluso un disturbo di tipo organico, successivamente, grazie ad una psicoterapia è possibile capire quali sono le componenti di natura psicologica che influiscono sul rapporto. Infatti, difficoltà a raggiungere l'orgasmo, eiaculazione precoce, vaginismo possono essere indice di difficoltà più radicate ed "antiche", che vanno affrontate per ritrovare vitalità nel nostro rapporto.                  

Ascolto: inteso come ascolto attivo cioè assumere il punto di vista dell’altro, riuscire a sintonizzarsi con lo stato emotivo dell’altro e creare uno spazio dentro di sé per accogliere l’altro. Comunicare e ascoltare sono concetti cardine per la coppia.

Attenzione: può indicare sia l’essere attenti a sé stessi e all’altro, sia quei  piccoli gesti semplici che ricordano al partner che ci siamo; una cena, un fiore, un complimento, una carezza, un abbraccio, una sorpresa, sono segnali importanti che comunicano all’alto “quello che provo e sento per te non è scontato”.

Altre componenti importanti, oltre a quelle già descritte, che costituiscono le fondamenta di un rapporto sono: il rispetto, la sincerità, la fiducia, la lealtà, il benessere. Ricordiamoci di dare spazio all’amore: l’amore va dimostrato, non solo espresso a parole. Una persona che dice “ti amo” e nei fatti dimostra altro si mostra incongruente, tale contraddittorietà  viene percepita dall’altro che vive un senso di confusione e a lungo andare il caos si ripercuote sulla coppia.

Come, quando e perché una psicoterapia di coppia?

La psicoterapia di coppia lavora sulla relazione e permette ai partner di sperimentarsi direttamente. È utile quando il rapporto è ricco di conflitti e litigi; quando ci sono disturbi nella comunicazione; quando influenze esterne diventano problemi nella relazione; quando la coppia non può avere figli; quando sono presenti problemi sessuali; quando i partner si trovano in disaccordo sull’educazione dei figli; quando uno o entrambi i partner pensano alla separazione; nei problemi di gestione e di modulazione delle emozioni come la rabbia e la gelosia;  o in tutte quelle condizioni in cui sono presenti tensioni all’interno della relazione.

Gli obiettivi della terapia vengono accordati con la coppia in seduta, ma più in generale potrebbero essere i seguenti:

  • potenziare nei membri della coppia la capacità di comunicare in modo efficace;
  • incrementare un interscambio di condotte positive; aiutare la coppia a ristabilire delle nuove regole condivise da entrambi;
  • aumentare il livello di autostima dei componenti della coppia;
  • apprendere a identificare, capire ed esprimere meglio le proprie emozioni, e gestirle in modi più appropriati, e identificare le emozioni del partner:
  • proporre soluzioni alternative;
  • migliorare la qualità della relazione di coppia;
  • imparare ad osservare l’influenzarsi a vicenda;
  • migliorare l’intimità e la sessualità;
  • sostenere l' accettazione reciproca dei limiti personali;
  • valorizzare reciprocamente le rispettive potenzialità;
  • sostenere e migliorare la capacità di perdonare e tollerare gli sbagli dell'altro;
  • riuscire a guardare la medaglia per intero e non soffermarsi esclusivamente ad una delle facce.

 

Autori:

Dott.ssa Ilenia Cipollaro, psicologa, psicoterapeuta sistemico-relazionale 
ilenia.cipollaro@gmail.com

Dott. Paolofabrizio De Luca, psicologo, psicodiagnosta, psicoterapeuta e psicosomatista 
paolofabriziodeluca@gmail.com

 

Per informazioni ed appuntamenti:

Studio: Via G. L. Bernini, 45 - Napoli Tel. 3937763680

mercoledì 29 maggio 2019

Le Vie del Benessere

Dott. Paolofabrizio De Luca
Psicologo - Psicoterapeuta - Consulente Tecnico d'Ufficio Tribunale di Napoli.
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