Bulimia? Un amore malato per il cibo!

Bulimia? Un amore malato per il cibo!

La bulimia è un serio disturbo del comportamento alimentare che spesso esprime simbolicamente una carica erotica insoddisfatta ed un vuoto esistenziale costruito nel tempo. Prevalentemente interessa il sesso femminile e chi ne è affetto prova un bisogno compulsivo di ingerire enormi quantità di cibo per poi ricorrere a diversi metodi per non ingrassare (vomito autoindotto, uso di purghe e lassativi). Il soggetto si sente spiacevolmente incapace di controllare gli impulsi. In Italia soffrono di bulimia circa 3 donne su 100 e il fenomeno sembra in aumento nella fase adolescenziale.

Bulimia... la ricerca dell' irraggiungibile

Chi soffre di bulimia tende ad avere la bocca sempre spalancata, nell’illusorio tentativo di trovare qualcosa che finalmente sazi. Questa ricerca spasmodica descrive un distacco dalla realtà, che viene vissuta come nociva, ma interiorizzata come autentica. Il cibo diventa quell’amante da rincorrere e da “contenere” ad ogni costo, anche spudoratamente come avviene nei rituali orgiastici. Molte donne si concedono al “cibo-amante” al rientro dal lavoro, di nascosto, abbandonandosi a ciò che viene vissuto come proibito e perverso, ma necessario per colmare quel “vuoto” che non ammette indugio e controllo. Dopo “l’abbuffata” la donna si sente nauseata, arrabbiata, piena di sensi di colpa e vergogna, ma allo stesso tempo inerme per l’essere stata sedotta l’ennesima volta dall’amante alimentare. Come un seduttore spietato e senza scrupoli, il cibo trascina nel vortice oscurità come fosse un luogo avvolgente, caldo, dove tutto può essere vissuto senza giudizio, un po’ come la stanza dei giochi nel film “Cinquanta sfumature di grigio”. Per quanto sembri non esserci nulla di male dietro il concedersi al cibo, si sviluppa invece un aspetto invalidante che produce malessere nella vita di chi soffre di bulimia.

L'insoddisfazione erotica come compagno della bulimia

Il nostro cervello è onnivoro di piacere e non guarda in faccia a niente. A livello ipotalamico è situata un’area che corrisponde alla nostra centralina del piacere, deputata alla produzione ed al dosaggio della dopamina, mediatore chimico che produce le sensazioni di benessere, soddisfazione e appagamento. Ma cosa induce il cervello a produrre e mandare in circolo questa sostanza? Prevalentemente l'eros ed il cibo. Essi sono interscambiabili, così che quando manca l'uno, l'altro lo compensa. Attraverso questo tipo di funzionamento che possiamo, ad esempio, mangiare poco ma con piacere e sentirci appagati lo stesso. Sempre per lo stesso meccanismo possiamo perdere l'appetito quando siamo innamorati per saziarci solo di baci, carezze, o con il desiderio di incontrare la persona amata. Privando il cervello dell'eros, si attivano canali compensatori superficiali: shopping compulsivo, abbuffate, lunghe telefonate ad amiche ricche di lamentele. In tutto questo la vita passa dietro una falsa identità, dove il femminile viene negato ed il piacere appagato inutilmente. Per uscire dalla bulimia serve fare pace con la realtà ed entrare in contatto con ciò che internamente produce un piacere profondo nel rispetto della parte femminile.

Paolofabrizio De Luca

sabato 16 settembre 2017

Le Vie del Benessere

Dott. Paolofabrizio De Luca
Psicologo - Psicoterapeuta - Consulente Tecnico d'Ufficio Tribunale di Napoli.
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