Non si può vivere solo di "fast experiences"!

Siamo sempre più lontani dal senso simbolico delle cose. Oggi stiamo vivendo all'insegna della "fast experience" e questo impedisce il dialogo interiore sul senso della vita. Le stagioni si susseguono e quasi non ce ne accorgiamo. Il tempo condanna e cura ed il "fast" sembra la panacea di tutti i conflitti.

Si stanno perdendo i sensi del confine, dell'intimo, dell'appartenenza, del logico e dell'educazione alla nutrizione dell'Anima. La materia e la materialità sembrano gli unici aspetti per i quali vale la pena vivere. Essere "qualcuno", oggi, è più importante dell'essere se stessi. Questa è la società che abbiamo ereditato e mi chiedo: perché ci meravigliamo tanto della grande incidenza attuale dei disturbi dell'umore e della sfera psichica? Siamo in preda ad un grave disturbo della coscienza di massa. La "nullità" depersonalizza e produce angoscia di castrazione e problemi d'identità. Ma quante persone oggi potrebbero concludere la vita soddisfatti per il loro contributo individuale all'umanità? Se osserviamo i grandi scienziati oggi viventi, ci rendiamo conto della loro anaffettività, espressione assoluta della negazione emotiva. Serve svegliarsi dal torpore che i piaceri effimeri hanno indotto nelle coscienze. Serve tornare alla natura, ai simboli, all'autenticità, all'Anima in quanto espressione cosmica. L'infinitamente piccolo è la base dell'immensità e le grandi trasformazioni possono sorgere solo dalle fondamenta.

Paolofabrizio De Luca

giovedì 12 maggio 2016

Le Vie del Benessere

Dott. Paolofabrizio De Luca
Psicologo - Psicoterapeuta - Consulente Tecnico d'Ufficio Tribunale di Napoli.
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