Sei depresso? È il momento di scoprire chi sei!

Già 3000 anni prima di Cristo, gli egizi descrissero piuttosto minuziosamente, su preziosi papiri, i sintomi clinici della depressione. All'epoca descrivevano questo male come la principale causa di suicidio mediante l'affogamento nel Nilo proprio durante l'epoca dei grandi faraoni. Anche nel Quoelet troviamo una precisa descrizione di questo male: «Ho preso in odio la vita, perché m'è sgradito tutto quanto si fa sotto il sole. Ogni cosa è infatti vanità, è un inseguire il vento».

La depressione è, in sintesi, un disturbo dell'umore, ma per parlarne occorre affrontare una molteplicità di fattori scatenanti e quindi poter in tal modo determinare le terapie e la relativa guarigione. Eventi che ci colgono nel corso della vita vengono recepiti ed affrontati diversamente da individuo ad individuo: un lutto, la perdita del lavoro, una delusione sentimentale, un abbandono da parte dei genitori, possono scatenare dei turbamenti nella nostra psiche che, se non curati in tempo, possono condurre ad una depressione intesa come vera e propria patologia.
La depressione può scaturire in un primo tempo da eventi esterni di tipo "ambientale", nelle successive ricadute anche a causa di sbalzi d'umore e quindi riferibile a dinamiche intrapsichiche.
Due sono i principali fattori scientificamente studiati che concorrono nella depressione: uno "biologico" e pertanto una predisposizione genetica ed uno "psicologico" e cioè una maggiore vulnerabilità a causa di un vissuto difficile soprattutto nell'infanzia. L'interazione di queste due componenti però non necessariamente porta allo sviluppo della depressione se l'individuo si trova in un ambiente positivo, ricco di relazioni che non tendano ad isolarlo.
Euforia, eccitazione, impulsività, tristezza, perdita di piacere ed interesse per la vita e per quelle cose che prima si amavano, stanchezza, variazioni di peso, disturbi del sonno, mancanza di attenzione e di concentrazione, unitamente alla convinzione della propria inutilità, "il non volersi bene" fino ad odiarsi. Questi sono tutti segnali di una depressione già in atto, che induce il corpo a mandare segnali spia per evidenziare che qualcosa non va e per farci cambiare modo di vivere. La depressione si introduce in modo subdolo nel nostro quotidiano e priva di senso tutto ciò che siamo e che fino al quel momento abbiamo fatto. Molti cercano aiuto esclusivamente nei farmaci antidepressivi, che faranno svanire il messaggio profondo che la nostra anima ha provato a far emergere. La depressione ci invita a scoprire l'autenticità, ci spinge a svegliarci da una vita apparente, da una vita non nostra, fatta di obblighi, schemi, riti e impegni apparentemente inderogabili. L'anima ci spegne per segnalarci che siamo molto meglio. La depressione tinge di grigio la vita di chi ne soffre, addormenta le emozioni e l'istinto, ma in realtà contiene proprio la chiave della rinascita. Chi ne guarisce inizia a dialogare con la sua parte naturale e istintuale che esprime la propria vera natura. C'è in tutti una parte che sa cosa siamo e cosa potremmo essere nella vita e la depressione vuole condurci a scoprirla. "Taglia i ponti, i legami inutili, i pensieri superflui, le relazioni tossiche e scopri la tua natura profonda". Chi soffre di depressione spesso cerca di nasconderla o di nascondersi perché sa che non è autentico e quindi non vuole mostrarsi così nel mondo. Chi si nasconde lo fa per non essere trovato, ma in realtà fugge da se stesso, dalla donna o dall'uomo naturale che è e che ha paura di far vivere. Chi ha il coraggio di aprire la porta alla natura, alla luce del sole, ai profumi, ai colori, allo sport, all'altro e soprattutto a se stesso, inizia a sentire l'energia di cui è portatore. La psicoterapia di chi soffre di depressione punta alla suddetta apertura e questo, nel tempo, ci conduce a superare i turbamenti e i limiti che lo stress aveva prodotto! La nostra anima conosce cosa ci fa sentire bene e ciò che ci è tossico, serve fidarci di noi e non delle voci di chi, girando intorno, ci giudica senza comprendere! L'Io non può "curare" la depressione, la nostra parte naturale sì!

Paolofabrizio De Luca

domenica 19 ottobre 2014

Le Vie del Benessere

Dott. Paolofabrizio De Luca
Psicologo - Psicoterapeuta - Consulente Tecnico d'Ufficio Tribunale di Napoli.
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