Integra anche l’ombra e cambia la tua vita!

Integra anche l’ombra e cambia la tua vita!

Secondo Carl Gustav Jung la personalità è formata da molteplici parti che si devono tutte sviluppare in un sistema di vita integrato e coerente, con la giusta autostima.

Possiamo considerare la personalità come la struttura psicologica complessiva dell’individuo, che si rivela nel suo modo di pensare e di esprimersi, nei suoi atteggiamenti ed interessi, nel suo modo di agire e nella sua visione della vita.

 

Il termine “personalità” deriva dal latino “persona” e si riferisce alla maschera che l’attore dell’antica Roma indossava sul proprio volto per esprimere lo stato d’animo, la condizione, il sesso e l’età del personaggio da interpretare. Proprio attraverso la maschera l’attore poteva interpretare non solo il giovane o il vecchio, l’allievo e il maestro, ma anche il buono o il cattivo, il bene e il male, quindi anche contenuti terribili difficilmente esprimibili in pubblico.

Anche oggi le parti inaccettabili, che ci caratterizzano, difficilmente vengono espresse e spesso sono destinate a finire nell’inconscio o nella migliore delle ipotesi nei contenuti dei sogni. Ad esempio, una persona che per educazione o per il ruolo che ricopre deve esprimersi sempre in modo cordiale e premuroso nei confronti degli altri, trasferirà probabilmente la sua aggressività nei sogni o in quella parte che costituisce la sua “ombra”.

Più risultano inconsce le proiezioni maggiore sarà la loro pericolosità, poiché ad esser proiettata è proprio la nostra parte ombra. Quella componente che ci appartiene e che spesso rimuoviamo o detestiamo riconoscendola nell’altro. Così l’odio che proviamo verso noi stessi viene spostato su un’altra persona o su un oggetto che ne vive e subisce le conseguenze. Attribuire agli altri i sentimenti d’odio permette alla coscienza di sentirsi pura ed eventualmente di difendersi dal supposto odio altrui. In questo modo l’individuo può proiettare su un amico, un genitore o una qualsiasi altra persona il suo profondo malessere. Così un fobico che vive forti sensi di colpa riterrà che gli altri siano tutti nemici e tenterà d’essere amato, accettato, perdonato. Carl Gustav Jung perfeziona questa concezione sulle proiezioni in quello che possiamo definire la “teoria” dello Specchio.

In psicoterapia è spesso necessario per il paziente prendere contatto, anche emotivamente, con questa “parte ombra”, lato oscuro presente in tutti. Il fine dell’incontro è la possibilità d’integrarla nella propria persona, nel proprio essere e nella propria essenza. Accogliere quella temuta parte che esiste e che fa parte di noi caratterizzando anche il Sé.

Attenzione però… integrare l’ombra non significa diventare cattivi, disonesti, scellerati perché esprimeremmo solo un’altra singola maschera.

Guardarsi nell’intero è un’opportunità per completarsi e per generare il vero potenziale della nostra personalità e costruirci una vita soddisfacente.  

Scoprire la totalità del nostro essere migliora la vita e produce:

  • Accettazione della nostra natura umana

I noi abitano impulsi naturali che attraverso forze pulsionali come la sessualità, l’aggressività e il bisogno di affermazione devono servirci  per sopravvivere, ma che nella loro gestione corretta ci rendono essere umani più civili.

  • Annientamento dei pregiudizi

I pregiudizi si strutturano proprio sull’espressione di un solo aspetto della persona. La visione d’insieme produce uno sguardo più ampio e ci si accorge che si è anche tanto altro. Comprendere chiaramente i nostri pregiudizi nella percezione sociale può aiutarci a diventare più empatici e comprendere gli altri e noi stessi. Chi vive di pregiudizi finisce spesso col dare la colpa ad una persona e prestiamo meno attenzione ai fattori situazionali che la hanno indotta a comportarsi in una certa maniera.  

  • Miglioramento della propria comunicazione e sviluppo di empatia

La razionalità non basta. Per vivere bene serve riscoprire qualità che tutti possediamo come l'intelligenza emotiva e la consapevolezza che comunichiamo anche con il linguaggio non verbale. Migliorando l’autoconsapevolezza di noi stessi possiamo arrivare a leggere anche i segnali sottili e non espressi degli altri che. Coltivare questa abilità ci consente di connetterci con l’altro ad un livello profondo, emotivo.

  • Consapevolezza delle motivazioni che ci spingono ad agire e definizione degli obiettivi davvero fondamentali

Acquisendo consapevolezza su ciò che ci spinge ad agire e dedicando tempo a definire i nostri obiettivi, possiamo imparare a realizzare grandi cose e comprendere meglio perché ci impegniamo a raggiungere  determinati risultati e le mete  che ci prefiggiamo. Non serve lasciar guidare il caso o gli altri nelle nostre scelte, nei nostri sentimenti e desideri.

  • Accettazione del ruolo di genitore o di figlio, migliorando le proprie relazioni

La consapevolezza ci deve condurre ad accettare il ruolo di genitori e/o figli o entrambi.

Nessuno nasce genitore, ma lo si diventa. Così come noi dobbiamo imparare ad essere genitori lo stesso vale per chi ci ha messo al mondo. La stessa condizione caratterizza tutti e richiede la stessa messa in discussione. Il genitore deve mettersi nei panni del figlio, recuperando dalla propria esperienza così come il figlio deve osservare il padre e la madre. Il figlio si sviluppa nell’adolescenza ed arriva all’età adulta, ma serve la consapevolezza che in questo processo è passato anche il genitore prima di lui. La consapevolezza della relazione e della visione genitore/figlio ci può aiutare a diventare  migliori e crescere una famiglia psicologicamente sana.

  • Capacità di esprimerci nel mondo cercando di essere una persona migliore

Vivere la vita con speranza e positività ci eleva ad un’espressione più completa del nostro essere. Chi apprezza la vita vive nelle relazioni con gratitudine, autenticità e passione. Ogni persona può migliorare la propria vita, il proprio quotidiano e le proprio relazioni. Una persona migliore rispetta ed aiuta gli altri, è in grado di chiedere scusa quando sbaglia e di perdonare. Nella vita, prima o poi, tutti cadono e devono riuscire a rialzarsi attraverso il proprio carattere personale. Serve l’obbiettivo costante di investire nella propria evoluzione.

  • Maggiore possibilità di sopravvivenza

Dentro di noi convivono molteplici forze come le pulsioni sessuali, ma anche istinti tra cui quello di sopravvivenza, di conservazione, materno, di morte, di conoscenza. Gli istinti adeguatamente utilizzati rappresentano la nostra risorsa principale per sopravvivere nel mondo. Tutti hanno queste componenti istintuali e la loro sublimazione amplifica spesso solo le frustrazioni. Saper utilizzare l’istinto nel mondo è spesso un’arma vincente per affermarsi o compiere scelte vincenti, nel campo sentimentale, ma anche in quello lavorativo.

  • Piena comprensione di sé

La conoscenza della molteplicità delle nostre maschere può valorizzare la conoscenza e l’utilizzo di tutti i costrutti psicologici, trovando possibilità per esprimere meglio noi stessi e rafforzare i comportamenti funzionali modificando quelli disadattavi. Chi riesce a vivere bene il proprio essere realizza il vero Io ed accoglie tutto ciò che la vita presenta!

 

Dott. Paolofabrizio De Luca, psicologo, psicodiagnosta, psicoterapeuta e psicosomatista 
paolofabriziodeluca@gmail.com

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domenica 29 marzo 2020

Le Vie del Benessere

Dott. Paolofabrizio De Luca
Psicologo - Psicoterapeuta - Consulente Tecnico d'Ufficio Tribunale di Napoli.
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